9° Bilancio Sociale ANASTE Emilia-Romagna

“Pronti ad imparare dagli anni della pandemia per scrivere una nuova pagina del comparto sociosanitario”

Il Bilancio Sociale presentato nella sede di Confcommercio Ascom Bologna registra la partecipazione di 23 strutture residenziali associate ANASTE Emilia-Romagna. Buono l’andamento complessivo nel 2021 con oltre 59 milioni di euro di valore della produzione e investimenti per un totale di 5,9 milioni di euro in ricerca, innovazione e capitale umano. Il futuro è da scrivere insieme alle istituzioni e agli stakeholders.

È stato presentato ieri mattina il 9° Bilancio Sociale ANASTE Emilia-Romagna, il documento di rendicontazione, con la revisione degli esperti di BDO Italia, relativo alle performance sociali, ambientali ed economiche raggiunte nel 2021 da un’ampia rappresentanza di strutture residenziali aderenti ad ANASTE. Un evento di condivisione tra imprenditori/gestori delle strutture, cittadini, stakeholders e istituzioni per fare il punto sul futuro del mondo sociosanitario.

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Obiettivo del Bilancio Sociale ANASTE ER è quello di condividere direzioni strategiche e obiettivi comuni guardando al futuro del settore con lo scopo di favorire il dialogo e la comunicazione trasparente, migliorando la qualità delle strutture per il benessere degli anziani. Le 23 associate rappresentano il 59% delle strutture aderenti ad ANASTE ER e il 48% in termini di posti letto.

Ad introdurre l’evento di presentazione è il presidente di ANASTE Emilia-Romagna dott. Gianluigi Pirazzoli:

Anaste, sia nazionale che regionale, è presente sul territorio, forte anche della rete con le istituzioni locali e nazionali. È necessario sostenere e modernizzare il settore sociosanitario. Per questo abbiamo bisogno di un sostegno concreto da parte del governo regionale. Bisogna puntare sulla formazione e specializzazione dei professionisti per superare le nuove sfide della terza età che la pandemia ha amplificato”.

Secondo i recenti dati ISTAT, infatti, la popolazione italiana è sempre più anziana, con un aumento di persone non autosufficienti che necessitano nuovi sistemi di cure e assistenza.


Questa “rivoluzione demografica”, unita alla necessità di nuove misure a sostegno del settore della Terza Età, pone il 9° Bilancio Sociale al centro di un confronto con la Regione Emilia-Romagna, con la quale Anaste ER ha sottoscritto in passato un accordo “per una rete di servizi di qualità nei settori socio-assistenziale e socio-sanitario residenziali per anziani” che ora inevitabilmente occorre rivedere e riscrivere.

Tra i relatori l’assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini:

Il bilancio sociale è una conquista, simbolo di innovazione e trasparenza. È un’opportunità – per gli associati e per il mondo esterno – che permette di cogliere gli andamenti del settore e capire quella che è la responsabilità sociale delle imprese. Per Anaste, il cui esercizio di rendiconto è ormai giunto alla 9^ edizione, è un valore aggiunto. Le strutture per gli anziani hanno investito capitali per migliorarsi e rispondere ai nuovi bisogni di assistenza. Questi investimenti vanno anche a beneficio del pubblico”.

A sottolineare l’impegno continuo di Anaste verso le fasce più deboli e fragili, sono il presidente di Confcommercio Ascom Bologna Enrico Postacchini e il vicepresidente EmilBanca Gianluigi Galletti, quest’ultimo  ha colto l’occasione per ribadire i punti di connessione e contatto tra le due realtà:

Tra i nostri obiettivi prioritari c’è il raggiungimento del Goal 3 dell’Agenda 2030 che mira a ‘Garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età’ e l’impegno di Anaste si inserisce in questa direzione perché le strutture associate si prendono cura delle persone più fragili”.


Al direttore strategico del Consorzio Colibrì Giuliano Barigazzi il compito di ampliare la riflessione sul futuro del “nuovo” sociosanitario:

Per rispondere alle nuove esigenze della società e ai bisogni più complessi degli anziani è necessario modernizzare il settore sociosanitario e sperimentare nuovi modelli di welfare. Bisogna promuovere misure ad hoc per il settore sociosanitario e non generiche per la sanità come è accaduto con il PNRR”.

A presentare nel dettaglio il 9° Bilancio Sociale ANASTE Emilia-Romagna, Carlo Luison Sustainable Leader di BDO Italia che ha offerto una panoramica dettagliata dei numeri e dei dati emersi dall’esercizio di rendicontazione.

Il valore delle strutture ANASTE Emilia-Romagna emerge anche dal lavoro che queste ricoprono nel campo della formazione del personale. Nel 2021 le attività di aggiornamento professionale sono incrementate per un totale di 7.983 ore complessive ed un investimento di circa 900mila euro in spese relative alla salute e alla sicurezza dei lavoratori.

Le risorse umane rappresentano un patrimonio essenziale per il futuro di ANASTE Emilia-Romagna e non solo: in termini di occupazione, le 23 associate registrano un totale di 1083 persone impiegate al proprio interno, con una particolare attenzione alle questioni di genere. Le donne rappresentano l’82% del totale del personale, mentre i lavoratori stranieri il 37%.

La forza del gruppo e lo spirito di collaborazione sono i principi su cui ha posto l’accento il presidente Pirazzoli a conclusione dell’evento:

Noi siamo dei granelli di sabbia solitari, ma insieme formiamo una splendida spiaggia”.

9° Bilancio Sociale Anaste ER: la presentazione il 6 luglio a Bologna

Mercoledì 6 luglio a partire dalle 9,30 Anaste Emilia-Romagna presenta la 9^ edizione del Bilancio Sociale nel salone di Confcommercio Ascom, in Strada Maggiore 23 a Bologna.

Lo strumento di rendicontazione a cura di BDO Sustainable Innovation rappresenta e analizza i risultati sociali, ambientali ed economici raggiunti nel 2021 da un’ampia rappresentanza delle strutture associate ANASTE.

All’incontro intervengono il presidente Anaste ER e presidente della Fondazione Sant’Anna e Santa Caterina dott. Gianluigi Pirazzoli, l’assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini, il presidente di Confcommercio ASCOM dott. Enrico Postacchini e il partner di Sustainable Innovation BDO Italia dott. Carlo Luison.

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La presentazione è gratuita ed è aperta alla cittadinanza e a tutti gli stakeholders del settore sociosanitario.

9° Bilancio Sociale Anaste

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“La trasparenza, la chiarezza e la concretezza di questi dati sono la migliore testimonianza del nostro operato ed è su questo che, con forza, chiediamo alle Istituzioni di sostenerci per proseguire questo difficile cammino e non disperdere questo grande patrimonio di esperienza e di persone. Il settore Socio-Sanitario ha bisogno e ha diritto di essere sostenuto come fonte di servizi indispensabili e di lavoro multidisciplinare”.

Con queste parole il presidente Anaste ER dott. Gianluigi Pirazzoli firma la prefazione della nuova edizione del Bilancio Sociale, soffermandosi sul prolungato impegno delle associate Anaste e sulla quantità importante e continua di investimenti che le strutture hanno mantenuto in questi anni di emergenza sanitaria per garantire risposte veloci, efficienti e di qualità.

PREFAZIONE DEL PRESIDENTE PIRAZZOLI 

La pandemia ha determinato nuovi scenari nel Sistema Sanitario aprendo la strada a sfide complesse per il settore della terza età, confermando la centralità del “patto di collaborazione” tra Pubblico e Privato nella riprogettazione del percorso di cura e di assistenza agli anziani. Obiettivi che diventa necessario perseguire anche nel futuro come ha ricordato l’associazione nazionale con il suo presidente dott. Sebastiano Capurso lo scorso maggio ad Exposanità di Bologna.

Questo Bilancio Sociale “scatta una fotografia” sulla resilienza del personale sociosanitario, in prima linea per tutto il tempo dell’emergenza, sull’innovazione dei servizi di cura per rispondere a bisogni psicofisici, clinici e assistenziali sempre più complessi.

L’appuntamento con ANASTE Emilia-Romagna è il 6 luglio con l’invito a partecipare rivolto a operatori sanitari, cittadini, giornalisti e operatori della comunicazione.

Seguiranno maggiori dettagli.

Emergenza Rsa: necessario un cambio di rotta del Governo

Nell’articolo pubblicato lo scorso 18 maggio su “Le Cronache Nazionali”, il giornalista Giovanni Tagliapietra analizza le criticità e le sfide che il settore della terza età sta già affrontando per un cambiamento migliorativo. Tra queste, c’è la limitazione delle visite familiari agli ospiti in alcune strutture, che continuano a rimanere chiuse nonostante l’emergenza sanitaria stia gradualmente rientrando.

Il presidente nazionale Anaste dott. Sebastiano Capurso durante l’Exposanità di Bologna lo scorso 12 maggio, aveva sottolineato le sfide del settore ribadendo le proposte avanzate dall’associazione delle strutture per la terza età per migliorare la situazione generale.

Tra le richieste di Anaste al governo rientrano:

– la revisione delle tariffe ferme da 10 anni;

– l’eliminazione delle limitazioni per infermieri pensionati con quota 100; 

– la revisione del PNRR;

– il supporto al settore dell’edilizia sanitaria;

sostegno economico agli studenti di scienze infermieristiche.

Una risposta positiva a tali rivendicazioni è arrivata dalle Regioni, disposte a rivedere i regolamenti e contribuire a sbloccare l’emergenza di personale.

Anche il PD ha manifestato il suo sostegno al settore dell’assistenza sociosanitaria durante un incontro con tutte le associazioni e le realtà cooperative della terza età, coordinato da Sandra Zampa responsabile del dipartimento PD Salute e Elena Carnevali, che hanno commentato così la situazione:

“Dobbiamo farci carico della carenza delle professionalità oltre che della disomogeneità di standard gestionali richiesti dalle leggi regionali. Serve da tempo una cornice nazionale di riferimento e un quadro omogeneo di standard di accreditamento che permetterà anche un migliore controllo della qualità”.

Nell’articolo “Riaprire le Rsa in sicurezza ai familiari” su “Le Cronache Nazionali” il giornalista Giovanni Tagliapietra approfondisce la situazione delle Rsa e riporta le proposte avanzate dal presidente Capurso.

Leggi tutto qui.

Un altro articolo dedicato alle RSA è quello uscito pochi giorni fa sul “Fatto Quotidiano” a firma di Natascia Ronchetti che ha intervistato il presidente nazionale Anaste sulla carenza di personale, una criticità che colpisce molte strutture e che è al centro della cronaca nazionale. 

Ecco l’articolo.

 

Exposanità 2022: Anaste e le sfide della Terza Età

La maggiore complessità dei bisogni degli anziani ha determinato un’evoluzione del sistema della cosiddetta “Long Term Care” (assistenza a lungo termine) e di tutte le formule di residenzialità.

Le nuove sfide della terza età sono state al centro del convegno organizzato da Anaste Nazionale, in collaborazione con Fondazione Anaste Humanitas, lo scorso 12 maggio all’Exposanità. All’incontro dal titolo “Identità, innovazione e prospettive nella Long Term Care” il filo conduttore di tutti gli interventi è il tema dell’umanizzazione delle cure con un’attenzione a 360 gradi del paziente, dagli aspetti clinici a quelli psicologici e relazionali. Umanizzare le cure significa anche rendere i luoghi di assistenza più accoglienti per rendere possibile una condizione di benessere fisico, cognitivo e sociale.

Verso una riforma del sistema assistenziale 

Per soddisfare i nuovi bisogni degli anziani si rende necessario avviare una riforma del sistema assistenziale, come sostiene il dott. Gianluigi Pirazzoli presidente ANASTE ER e già presidente della Fondazione Sant’Anna e Santa Caterina nel primo panel dedicato ai “Modelli di governance e management socio-sanitario”:

Gli anziani hanno bisogno di strutture dove si sentano a casa, per questo si parla di ‘residenti’ e ‘case residenze per anziani’. È fondamentale formare equipe multidisciplinari in grado di garantire assistenza sanitaria ma anche il benessere psicologico dei residenti. L’assistenza oggi necessita della sinergia tra domiciliarità e residenzialità, di equipe multidisciplinari e di passione.”

Vedi l’intervista completa con il dott. Gianluigi Pirazzoli 

Dello stesso avviso è la dott.ssa Ivonne Capelli amministratrice della CRA Villa Giulia di Pianoro dove la formazione e l’aggiornamento del personale sono una costante. Qui si creano progetti ad hoc per garantire agli anziani un benessere fisico ma anche psicologico.

Vedi l’intervista completa con la dott.ssa Ivonne Capelli 

Le criticità: tra tutte la mancanza di personale

Le problematiche a livello nazionale riguardano le disuguaglianze regionali per il numero di posti letto nelle RSA e la carenza di personale sociosanitario, in particolare di infermieri. L’Anaste ha già avanzato alcune proposte, tra cui:

  • concentrare le risorse per i malati più gravi visto che nelle RSA italiane il 50-60% degli utenti è affetto da demenze medio-gravi;
  • aumentare le risorse dedicate alla Long Term Care;
  • organizzare delle cure personalizzate;
  • promuovere politiche di formazione e aggiornamento;
  • investire in nuove tecnologie (telemedicina);
  • semplificare le procedure burocratiche.

Le sfide della Terza Età: le proposte di ANASTE

Un ruolo centrale al convegno è stato quello del presidente nazionale Anaste dott. Sebastiano Capurso il quale ha dedicato spazio alle criticità delle RSA, che a livello legislativo rientrano tra i livelli essenziali di assistenza (LEA), non senza avanzare proposte migliorative:

Il 36% della popolazione italiana ha bisogno di supporto assistenziale, ma il numero di posti letto residenziali per Long Term Care in Italia è minore rispetto alla media europea, nonché insufficiente per rispondere alle necessità degli utenti. Non si possono chiudere le RSA né ridurre il numero di posti letto, bisognerebbe invece potenziare i livelli di assistenza con le reti del territorio”.

Vedi l’intervista completa con il dott. Sebastiano Capurso

ANASTE conferma il suo impegno nel percorso di riprogettazione del sistema di cure e assistenza degli anziani e l’apertura al dialogo con le istituzioni per risolvere le criticità che il settore sta vivendo.

Guarda le foto di ANASTE ad Exposanità 2022

In attesa di una riforma del sistema, Anaste ER si prepara alla presentazione del nono Bilancio Sociale che si terrà il 6 luglio prossimo nella sede di Confcommercio Ascom Bologna.

 

 

La Madonna di San Luca in visita alla Casa Protetta Arcadia

Gioia e commozione per la visita della sacra icona della Beata Vergine di San Luca nel giardino della Residenza per anziani Arcadia di Casalecchio il 3 maggio scorso.

Dopo la “tappa” nella chiesa dei Santi Antonio e Andrea di Ceretolo, nella stessa giornata, l’immagine mariana è stata trasferita e accolta nella residenza per anziani in un’atmosfera di preghiera e di canti con la partecipazione commossa dei residenti, familiari e di tutto il personale.

Per l’occasione la santa messa è stata officiata nel giardino dell’ Arcadia da Don Matteo parroco della Chiesa di Ceretolo nonché organizzatore e promotore della visita.

Nel verde giardino è stato allestito un altare e tanti posti a sedere per dare la possibilità di assistere alla liturgia, durante la quale sono state pronunciate parole di amore e di speranza verso un ritorno alla normalità.


Emozionato e grato per l’iniziativa si è detto il dott. Guido Gaggioli titolare della Casa Protetta Arcadia, tra le strutture associate ANASTE ER:

Da buoni bolognesi la veneranda immagine della Madonna di San Luca è da sempre nel nostro cuore, custode di infinite richieste d’aiuto e di grazie. Siamo stati felici di accoglierla insieme agli ospiti, ai parenti e al personale. Siamo veramente grati a Don Matteo per l’opportunità di venerare l’immagine della Madonna di San Luca offerta alle persone anziane che forse da anni non erano salite al Santuario e probabilmente non avrebbero avuto altre occasioni di rivolgersi così da vicino alla Sacra Immagine”.

La volontà del parroco – di portare la sacra effige della Madonna tra gli ospiti dell’Arcadia – si lega all’attenzione della Chiesa verso gli anziani. In particolare alla volontà di Mons. Matteo Maria Zuppi arcivescovo metropolita di Bologna e di Papa Bergoglio sempre attento e sensibile verso i più deboli, a tutela dei diritti degli anziani, parlando di loro come “la nostra memoria” e ricordando che il passato può essere utilizzato come una risorsa di saggezza per il presente e di rinascita per il futuro.

Exposanità 2022: ANASTE presenta il convegno sulla “Long Term Care” il 12 maggio

Exposanità, la prima manifestazione italiana dedicata ai temi della sanità e dell’assistenza, torna a BolognaFiere dall’11 al 13 maggio 2022, dopo due anni di assenza causa pandemia.

Quest’anno in collaborazione con le principali realtà del settore tra cui ANASTE, Exposanità dedica un’ampia sezione alla terza età, ponendo al centro del dibattito il tema della cura delle persone fragili.

A rappresentare il territorio regionale sarà ANASTE Emilia-Romagna che interverrà il 12 maggio alle ore 13:45 al convegno organizzato dall’ ANASTE nazionale in collaborazione con la Fondazione Anaste Humanitas, dal titolo “Identità, innovazione e prospettive nella Long Term Care”, con il patrocinio di Società Italiana di Gerontologia e Geriatria e con il contributo incondizionato di Lines Specialist e Home Medicine.

Convegno ExposanitàA moderare la prima tavola rotonda “Modelli di governance e management socio-sanitario” sarà il dott. Gianluigi Pirazzoli, Presidente dell’Ente Morale Fondazione Sant’Anna e Santa Caterina, Presidente di ANASTE ER e vicepresidente nazionale, assieme alla dott.ssa Laura Trezza.

ANASTE Emilia-Romagna conferma il suo impegno tra gli attori su territorio che sostengono e riprogettano il percorso di cura e assistenza dell’anziano.

 

anaste exposanità

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Il convegno approfondirà l’evoluzione dei sistemi di Long Terme Care (LTC) e di tutte le forme di residenzialità. Attualmente corrispondere ai bisogni delle persone anziane non significa occuparsi solo delle condizioni di disabilità e di non autosufficienza, quanto piuttosto progettare servizi che siano sempre più capaci di esprimere il valore ricercato da anziani e famiglie.

Nuovi linguaggi, nuovi bisogni e, di conseguenza, nuove tipologie di offerta dovranno essere implementate nel futuro rispetto a diversi ambiti assistenziali per adattarsi al mutare e all’evolversi del fabbisogno. La domanda di assistenza a lungo termine è infatti destinata a crescere e il rafforzamento della sua offerta dovrebbe basarsi sugli insegnamenti tratti dalla pandemia di COVID-19. 

Le nuove proposte per una sanità territoriale consapevole e integrata devono svilupparsi sulla riqualificazione di servizi trasversali e multisetting, integrando i modelli assistenziali centrati sulla persona e sviluppati sul metodo e sulla logica del lavoro in equipe multi-professionale, proprio delle residenze, con le nuove competenze digitali e con i nuovi attori che si affacciano al settore. Saper adeguare l’offerta e rappresentare il settore LTC non solo in termini di burden of care (onere di cura), bensì come una vera e propria risorsa non potrà che innescare meccanismi positivi di innovazione e sviluppo culturale e tecnologico a beneficio del singolo e di tutta la collettività.

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Riorganizzare la sanità a partire dalle RSA: intervista al Presidente ANASTE

Nel nuovo numero della rivista Senzaetà il dott. Sebastiano Capurso, Presidente ANASTE, viene intervistato sul ruolo delle RSA nella riorganizzazione della sanità.

 

 

Arrivato alla presidenza dopo un’esperienza diretta alla guida di una RSA, il Presidente chiarisce nell’intervista la centralità delle strutture assistenziali per la comunità e per le famiglie e la necessità di rafforzarle per sostenere il Servizio Sanitario Nazionale.

Basta poco per potenziare le RSA. – dichiara il Presidente – Il resto potrebbe essere destinato a formare 200mila medici e 90mila infermieri che servono oggi! Questa sarebbe una rinascita vera della sanità, dell’assistenza vicina alle persone, con servizi di qualità e la giusta attenzione a nuova occupazione”.

Secondo il dott. Capurso, quindi, la riorganizzazione della sanità deve partire proprio dalle RSA perché possono diventare il presidio cardine dell’assistenza territoriale del futuro.

Leggi l’intervista completa del Presidente ANASTE su Senzaetà

“Natale in struttura”: ecco chi sono i vincitori del fotocontest 2021

Anaste Emilia-Romagna organizza la prima edizione di “Natale in struttura”, contest fotografico che ha visto la partecipazione di una buona rappresentanza di strutture associate.

Si tratta di Associazione “Il Pellicano”, CRA Oasi Serena, CRA Villa Adriana, CRA Villa del Sole, CRA Villa Giulia, CRA Villa Ranuzzi, CRA Villa Serena, Fondazione Casa Lyda Borelli per artisti e operatori dello spettacolo, Fondazione Sant’Anna e Santa Caterina.

Durante il mese di dicembre tutte le associate sono state invitate a realizzare e condividere con ANASTE uno o più scatti fotografici in tema natalizio, con il supporto degli operatori e il coinvolgimento dei residenti.

Requisiti essenziali sono creatività, gioia e autenticità.

Tutte le foto sono state pubblicate sulla pagina Facebook Anaste ER e “votate” dagli utenti. A definire la classifica finale – primo, secondo e terzo posto – la totalità dei like sotto a ciascun post.

Si è così aperta una “sana competizione” tra tutte le associate che si sono messe in gioco grazie anche allo spirito del Natale.

Nonostante il perdurare dell’emergenza sanitaria, le festività natalizie rendono più leggera l’atmosfera.

Per i residenti e il personale sociosanitario delle strutture Anaste ER che colore e forma ha il Natale?

Il contest ha dato via libera alla creatività invitando ciascun partecipante ad esprimere con l’obiettivo fotografico la propria idea di Natale.

C’è chi ha puntato sulla tradizione, immortalando l’albero di Natale e il presepe, chi ha mostrato l’allegria degli ospiti accuditi dal personale e chi infine ha puntato sulle creazioni fatte a mano.

Tre strutture bolognesi sul podio

 

 anaste contest

 

Il contest si è concluso con successo di critica e partecipazione.

Ecco i vincitori:

La Fondazione Sant’Anna e Santa Caterina con 155 like si è aggiudicata il primo posto.

Il personale e gli ospiti hanno raccontato il loro “Natale in struttura” attraverso l’espressione gioiosa di residenti e operatori, questi ultimi nelle vesti di Babbo Natale. A fare da cornice l’albero addobbato a gran festa nel momento più atteso da tutti: lo scambio dei regali.

 

 

La CRA Villa Giulia con 121 like si classifica seconda.

Presepe, albero, renna e dolciumi sono i protagonisti degli scatti della CRA di Pianoro, a Bologna.

Un piccolo dettaglio che dimostra il coinvolgimento degli ospiti nei preparativi è visibile negli addobbi dell’albero, a cui è stato dedicato più di uno scatto: non le classiche palline colorate, ma centrini fatti a mano dalle residenti.

 

 

Con 42 like, l’Associazione “Il Pellicano” si è guadagnata la terza posizione della classifica.

La struttura per anziani con sede a Bazzano (BO) ha partecipato al contest inviando scatti che ritraggono gli operatori insieme agli ospiti durante le fasi clou dei preparativi.

La gioia dello stare insieme, il confronto e l’ascolto rimangono i doni più importanti del Natale e non solo.

 

Una targa ai vincitori

In questi giorni il Presidente ANASTE ER dott. Gianluigi Pirazzoli insieme a Deborah Annolino, ideatrice del Contest, hanno consegnato ai direttori delle strutture vincitrici una targa personalizzata, come segno di riconoscimento per l’impegno dimostrato.

 

Natale in Struttura premiazioni

 

Ecco le foto della consegna della targa stellata ai direttori delle tre strutture vincitrici del fotocontest “Natale in struttura“:

Fondazione Sant’Anna e Santa Caterina

 

CRA Villa Giulia

 

Associazione “Il Pellicano”

 

Un ringraziamento particolare va a tutti gli operatori di tutte le strutture ANASTE, che rimangono in prima linea in questa emergenza sanitaria, con coraggio e fiducia nei vaccini.

 

 

 

 

 

 

 

 

ANASTE Emilia-Romagna brinda al futuro e augura buone feste

Direttivo Anaste ER

Si è tenuto il 9 dicembre l’ultimo Consiglio direttivo ANASTE Emilia-Romagna del 2021, in presenza e con la partecipazione da remoto di alcuni associati.

A coordinare i lavori e gli interventi, il dott. Gianluigi Pirazzoli, presidente dell’Associazione, che ha colto l’occasione per sottolineare il suo apprezzamento nei confronti delle strutture associate e del loro prezioso lavoro in quest’ultimo anno.

 

La pandemia ci ha messo a dura prova, ma abbiamo reagito bene: ANASTE è stata compatta nell’affrontare questa situazione dimostrando capacità di resilienza e professionalità. ANASTE è un’associazione che dedica la sua identità alla cura delle persone fragili, che in questo particolare momento hanno bisogno di maggiore protezione e cure.” – ha dichiarato il dott. Pirazzoli. 

È tempo di bilancio, ma anche di programmazione per il futuro.

Il Consiglio direttivo ha rappresentato un momento di confronto e incontro tra gli associati: si è analizzata non solo la situazione attuale delle strutture, l’impegno e il lavoro svolto finora, ma sono state poste le basi per i progetti futuri a tutela della terza età e delle stesse associate. Solo facendo rete si può avere una maggiore forza nel dialogo con le istituzioni e sviluppare maggiore capacità contrattuale.

consiglio direttivo ANASTE ER 2021 3

Con la consapevolezza del prezioso lavoro svolto e con la fiducia in un futuro più sereno, il presidente dott. Gianluigi Pirazzoli e tutto il team direttivo ANASTE Emilia-Romagna augurano buone feste ed un sereno Natale.

Il futuro delle RSA: riforma dell’assistenza territoriale, PNRR e carenza organico

Il Presidente di ANASTE Nazionale, dott. Sebastiano Capurso, ha scritto una lettera sul futuro delle RSA in Italia, nell’ambito del dibattito attuale sui temi della Riforma dell’assistenza territoriale. Costituiscono altri due temi centrali della missiva il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e la carenza di organico, in particolare di infermieri.

Presidente ANASTE Nazionale, Dott. Sebastiano Capurso


“È in corso un acceso dibattito sulla riforma del settore dell’assistenza territoriale, ed alcuni elementi fondamentali devono però essere valutati preliminarmente, per ricercare le soluzioni più opportune. Un primo dato riguarda l’evoluzione demografica della popolazione italiana, con sempre più anziani, di età media sempre più elevata e portatori di polipatologie croniche: aumenta quindi costantemente il numero di persone non autosufficienti da assistere.
 

Vi è inoltre la necessità di proporre risposte adeguate alle diverse fasi di evoluzione delle malattie o di peggioramento del livello di non autosufficienza: ad ogni utente deve essere garantita l’assistenza domiciliare, la frequenza presso un centro diurno o il ricovero in una struttura residenziale – soluzioni complementari e non intercambiabili – in relazione alle specifiche necessità.
 
E’ quindi necessario un piano nazionale di sviluppo che consenta a tutte le Regioni italiane di assicurare una offerta minima omogenea, in termini di ore di assistenza domiciliare, posti semiresidenziali e posti letto residenziali, pari almeno alla media dei paesi OCSE.

Oggi siamo molto distanti da tale livello, in tutti e tre i setting assistenziali.
 
Un secondo aspetto è ottimizzare l’impiego delle strutture e delle professionalità già disponibili nel territorio: le RSA, organizzazioni funzionanti h24, con medici, infermieri, OSS, terapisti, psicologi, educatori, assistenti sociali, e con palestre, laboratori riabilitativi, ambulatori attrezzati, ecc., rappresentano una risorsa preziosa per ridisegnare la rete dei servizi territoriali.
 
Le RSA devono quindi essere potenziate, per far fronte alla sempre maggiore richiesta di assistenza, anche adeguando sistemi organizzativi e protocolli di trattamento, per meglio fronteggiare la maggiore complessità e fragilità della attuale utenza.
 
La RSA del futuro che proponiamo è una struttura sanitaria del territorio, aperta e flessibile, sia come presidio dedicato all’assistenza residenziale agli anziani non autosufficienti, sia come elemento cruciale nel nuovo sistema, aperta all’utenza per una serie di servizi che vanno dall’assistenza infermieristica domiciliare, alla telemedicina e teleassistenza, alle attività vaccinali o di diagnostica di base, degenza diurna, centro prelievi, studi associati di MMG, attività di prevenzione ed educazione sanitaria.
 
Il PNRR però non prevede, al momento, alcun intervento di potenziamento della rete delle RSA, che sarebbe invece fondamentale ed urgente, sia per l’insostituibile ruolo che queste strutture svolgono oggi, sia per l’enorme carico assistenziale che hanno sopportato nel periodo pandemico e soprattutto per quello che dovranno affrontare nel futuro, per l’aumento della popolazione gravemente non autosufficiente da assistere.
 
Riteniamo quindi fondamentale, per continuare a garantire le tradizionali funzioni di supporto al sistema sanitario pubblico, una revisione nazionale degli standard funzionali ed organizzativi, che consenta alle strutture di funzionare nel migliore dei modi, con personale più qualificato, con un più ragionevole carico di lavoro, gratificato da salari adeguati e da migliori condizioni di lavoro, con la possibilità per i gestori di ritrovare le condizioni economiche per una corretta programmazione degli investimenti in innovazione, tecnologie e formazione, per il miglioramento delle strutture e del servizio, a beneficio di utenti ed operatori.
 
Risulterà utile nella riflessione considerare che, in questo contesto profondamente modificato, l’unico elemento stabile ed invariato, da oltre 15 anni, è il corrispettivo economico riconosciuto dai Servizi Sanitari Regionali alle RSA, evidentemente non più idoneo a garantirne l’efficace funzionamento, anche per l’aumento di tutti i costi produttivi: tale situazione rappresenta un punto di reale criticità, che può condizionare fortemente l’intero progetto di sviluppo e ristrutturazione dell’assistenza territoriale.
 
Rimane inoltre prioritario l’aspetto della formazione di una nuova generazione di operatori sanitari, come proprio su queste pagine affermato di recente dalla Presidente Fnopi, che rappresenta una opportunità occupazionale enorme per il nostro paese, al quale dedicare grande attenzione e conseguenti risorse, soprattutto a fronte del preoccupante livello di disoccupazione giovanile, in costante crescita.
 
Si tratta di una occasione decisiva da cogliere, proprio per la attuale drammatica carenza di figure professionali qualificate, calcolata in oltre 200.000 unità, considerando le carenze attuali degli organici e quanto previsto dal piano di rafforzamento dell’assistenza domiciliare (che richiede, da qui al 2006, almeno 70.000 nuovi operatori professionali, in massima parte infermieri), tenuto conto della assoluta insufficienza dei posti attivi presso le Facoltà di Scienze infermieristiche, che al momento coprono appena il turn-over fisiologico del personale, e che vanno pertanto urgentemente incrementati.
 
Serve quindi un piano formativo straordinario molto ambizioso, per il quale Anaste si propone come partner qualificato, mettendo a disposizione professionalità, esperienza e strutture, per una attività di formazione rivolta al territorio, attenta alle specificità e caratteristiche dell’assistenza di prossimità.
 
Su tutto il complessivo programma di riorganizzazione del sistema territoriale, infine, Anaste è disponibile ad un confronto aperto, tenendo conto del benessere dei nostri anziani, della giusta gratificazione del personale, delle esigenze degli enti gestori e del possibile incremento di occupazione qualificata.”

Dott. Sebastiano Capurso
Presidente Nazionale ANASTE
Associazione nazionale strutture territoriali e per la terza età