Il 2022 sta per volgere al termine e il presidente di ANASTE Emilia-Romagna dott. Gianluigi Pirazzoli traccia il bilancio del comparto residenziale, messo a dura prova da una crisi energetica senza precidenti storici e da una carenza cronica di personale, soprattutto quello infermieristico. Di fronte a questo scenario, tutt’altro che rassicurante, l’ANASTE non perde la fiducia in attesa di ricevere risposte fattive da Governo e Regione. Già nel mese di dicembre si terrà un incontro con alcuni dirigenti regionali e i rappresentanti di categoria, tra cui ANASTE.

Dopo un’iniziale ripresa dai due anni segnati dalla pandemia, il 2022 ha peggiorato il “quadro” di RSA e CRA del territorio emiliano-romagnolo a causa del perdurare della crisi energetica e dei conseguenti rincari in bolletta.

A lanciare l’allarme più volte è stato lo stesso presidente regionale che anche in questa occasione, intervistato dal nostro Ufficio Stampa, ribadisce la necessità di un intervento speciale, fattivo e concreto delle Istituzioni territoriali e regionali.

Ad aggravare la situazione è la carenza di personale infermieristico.

La soluzione, come già avviene in altre regioni italiane, potrebbe essere quella di affidare alcune competenze esclusive degli infermieri agli Operatori Socio Sanitari. È necessario inoltre adeguare le tariffe, quindi la retribuzione al personale e modernizzare la professione, snellendo i tempi di accesso al lavoro.

Ma quali sono le aspettative di ANASTE Emilia-Romagna per il 2023?

L’augurio per il presidente dott. Pirazzoli è di superare questa molteplice crisi, energetica e di carenza di personale sanitario, che sta mettendo in ginocchio l’organizzazione delle strutture residenziali ANASTE e non solo.

L’aspettativa per il 2023 sta nella messa in atto di nuovo sistema di accreditamento, che porti ad una piena integrazione socioassistenziale pubblico-privato che generi standard di servizio coerenti con la sostenibilità (ambientale, sociale e ambientale) delle strutture.

L’impegno dell’associazione regionale, al fianco dell’ANASTE nazionale, è quella di rimettere l’importanza della “cura” al centro della riflessione, lavorando ad uno sviluppo qualitativo delle strutture e dei loro servizi superando il concetto di emergenza per incontrare programmazione e continuità, a beneficio delle persone fragili, del personale e della tenuta del sistema sociale.